mercoledì 23 maggio 2007

Volontariato

…vi direte voi: perché uno dovrebbe fare volontariato? Come molte delle decisioni che un uomo deve prendere nel corso della propria vita, anche questa è per colpa di una donna. Si, una donna, non come si può pensare per senso di dovere alla cittadinanza o perché si vuole fare del bene alla gente…si, quello viene dopo, con il tempo. Ma non mi pento certo, sono entrato in Verde 17 anni fa e sono contento di averlo fatto. Certo, in tutti questi anni ci sono stati momenti dove ho pensato anche di dimettermi, dove ero demotivato, ma ho vissuto anche tante esperienze bellissime e irripetibili. Nel corso di questi anni ho visto passare tanta di quella gente che a volte faccio fatica a ricordare le facce e i nomi di tutti, ma in fondo…chi se ne frega! (scherzo ovviamente)
alla fine, gli anni di servizio passavano e mi sono ritrovato, senza che me ne accorgessi, a essere il Capo Squadra di un gruppo di persone fantastiche: la Terza Squadra. Alcune di queste persone sono state spostate, forse per invidia o forse perché essendo troppo brave, dovevano aiutare le altre squadre (qua, devo ammettere, sono un po’ di parte). Mi ricordo di intere serate passate a giocare a calcio balilla (si dice così, vero?) oppure eterne sfide a Trivial Pursuit, tanto che eravamo diventati imbattibili…

Vabbé, non starò certo qua a ricordare tutte le cose che sono successe in questi 17 anni, altrimenti finirei per annoiarvi… pensavo di usare questa sezione, raccontandovi la vita di associazione, vista attraverso i miei occhi, le mie emozioni e le mie esperienze.

Qui sotto vi posto una foto della Terza di qualche anno fa nel periodo di Natale e una di Ciccio in dormitorio prima di addormentarsi. Non eravamo in tanti, così come non siamo in tanti adesso, ma eravamo certamente uniti. Quello che un Capo Squadra dovrebbe sempre cercare di fare con i suoi uomini. In tutti questi anni, credo di aver mantenuto sempre l’unità della mia squadra, malgrado le persone cambiassero spesso. Sarà forse per questo motivo che erano (e sono) sempre contenti di fare il loro turno?

…un’ultima cosa, vi chiederete che fine ha fatto la ragazza che con le sue doti da seduttrice (non è che ci abbia messo molto poi) è riuscita a coinvolgermi in questa avventura? Si è sposata (con un’altro ovviamente), ha tre bambini, di cui di una sono Padrino e si è dimessa già da parecchi anni. E io che pensavo…

Barbara, Pasquale, Davide, Erminio... la Terza!
Ciccio che si appresta a dormire...seeee illuso!!

martedì 22 maggio 2007

L'inizio

ebbene si, anche io alla fine mi sono lasciato sedurre da questa cosa del Blog e adesso eccomi qua. Complice di questo Andrexx (o Manino che dir si voglia) e Shottolo, due dei tanti personaggi che popolano l'universo del Forum di Arrampicando del quale anche io faccio parte. Se non fosse per loro tutto questo non sarebbe esistito. Quindi prendetevela con loro se questo Blog vi fa cagare oppure non ditegli niente (non vorrei che troppi complimenti gli faccia montare la testa).

Mi sono detto: con tutto quello che faccio (montagna, volontariato, palestra e altro), avrò un sacco di cose da dire... man mano che questo Blog andrà avanti lo completerò con foto anche di eventi passati, ma che per me hanno avuto una certa importanza.

A presto,
MiDanno

Traversella

VALCHIUSELLA 19-20 MAGGIO 2007

Tutto inizia quando mi viene la brillante idea di fare un we a Traversella con pernotto al rifugio Piazza. Come al solito provo a telefonare solamente al venerdì e il rifugista mi dice che è arrivata un'orda di stranieri (francesi, tedeschi e svizzeri) e quindi mi comunica il "tutto esaurito"... PORCAPUTT......vabbé, vorrà dire che ci andiamo in giornata.

1° GIORNO
Sabato mattina partiamo di buon ora (erano le 10 passate!!) e ci dirigiamo verso la nostra destinazione. Arrivo, parcheggio e breve camminata fino al rifugio, siamo in parete all'una passata. Non vi dico il cado che c'era!!
Iniziamo ad arrampicare su gradi decisamente facili, Sara non è abituata a quel tipo di roccia e l'aderenza per lei è materia del tutto sconosciuta. Passiamo tutta la giornata a fare monotiri sui settori facili (Primo Salto - Placche Nere), per poi finire stanchi sul Sasso delle esercitazioni di fianco alla Nicchia a provare le doppie... Rientriamo al rifugio che sono ormai le sette passate e affamati come lupi chiediamo un po' di ristoro... Avreste dovuto vedere la faccia del rifugista quando ci ha detto che non aveva posto, sembrava terrorizzato all'idea di preparare altri due pasti!!

Sconfortati e anche un po' incazzati (avevo proprio voglia di una birra e di un tagliere di salumi), scendiamo in paese alla ricerca di un bar. Poco dopo troviamo un posticino gestito da una coppia di signori (Roby & Rosy) davvero molto gentili che ci preparano un piattone di tagliatelle con sugo d'arrosto cucinato al momento che non è niente male, in più salumi, verdure, acqua, vino e caffé per la modica cifra di 20 eurini solamente... vi consiglierei di fermarvi!

Rientro a casa per le undici di sera, doccia e subito a nanna...

2° GIORNO
Partenza molto più alla buon ora, incontro con Barbara al parcheggio della Verde e poi via verso Ivrea dove ci attendono Marisa e Franco. Questa volta siamo in parete alle 10 circa e dopo aver prenotato la merenda al rifugio (col cavolo che oggi mi frega!!), ci dirigiamo verso i settori di ieri. Qua lascio i miei amici sulle facili placche del Primo salto, mentre noi ci avventuriamo per quella che sarà la "prima via di più tiri" per Sara.

Tutto fila liscio e l'arrampicata sulla Normale del Primo Salto, risulta facile e divertente. Abbiamo anche il tempo di familiarizzare con un gruppo di corsisti alle prime armi e con dei ragazzi di Monza che affollavano le soste. Arrivati all'ultimo passaggio, quello del caminetto con la betulla, inizio a sudare freddo (anche se facile, è un passaggio che mi ha sempre respinto e psicologicamente lo patisco). Attacco, salgo un pochino, poi quando devo fare l'ultimo movimento, non trovo l'appiglio giusto e decido di scendere. Sarà così per almeno tre volte. Scoraggiato, attendo l'arrivo di un accompagnatore che avevo conosciuto prima e gli chiedo se gentilmente mi porta su la corda in modo da poter passare da secondo... Ovviamente appena passo mi maledico per non averci provato da primo per quanto era facile!!

Recupero Sara e arrivata in cima, mi comunica con aria giuliva che salendo gli è caduto un rinvio. Penso: speriamo che Barbara o Marisa di sotto l'abbiano visto e recuperato. Ovviamente non lo rivedrò mai più!

Ci portiamo sul Secondo Salto e ci prepariamo a salire dalla Normale. Ovviamente dobbiamo aspettare che le varie cordate dei corsi ci liberino la via. Inizio a salire e subito si presenta il problemuccio di dover superare la vena di quarzo che taglia orizzontalmente la via e che già in passato mi ha costretto a salire da secondo. Questa volta non mi lascio intimorire e affronto la parete deciso. Qualche passaggio un po' delicato e sono in sosta. Il tempo inizia a guastarsi, decidiamo di fare il secondo tiro facile che ci porta al sentiero e decidere poi se proseguire. Decidiamo di fare anche il terzo tiro per poter fare una doppia e tornare al rifugio e quindi alla nostra merenda. Arrivato alla soste del terzo tiro, allestiamo la doppia e per qualche strano motivo Sara non riesce a far scorrere il secchiello per scendere. proviamo e riproviamo, nulla da fare. Quindi per non perdere altro tempo decido di calarla con un mezzo barcaiolo e scendere a mia volta in doppia. Detto fatto...

Il rientro per il facile sentiero risulta essere molto più problematico. Perdiamo subito il sentiero e ci ritroviamo in mezzo ai rovi, decidiamo di scendere lo stesso facendoci strada tra spine, ricci e chi più ne ha più ne metta, finché esausti, sudati e completamente graffiati (nonché affamatissimi), ritroviamo il sentiero appena prima del rifugio (chissà dove cavolo eravamo finiti...).

Qua i nostri amici ci stavano aspettando impazienti visto che erano le cinque passate e loro volevano mangiare: neanche si sono chiesti se per caso fossimo ancora vivi...

Chi conosce Traversella conosce anche la sua merenda e quindi può ben immaginare quanto ci siamo abbuffati...
Alla fine devo ammettere di aver passato uno splendido we e anche Sara si è divertita, tanto che ci siamo ripromessi di tornarci, magari prenotando un po' prima il rifugio.
Il fantastico panorama che si gode dalle pareti
Sara che attende pazientemente il suo turno
Sara alle prese con l'aderenza
...finalmente in sosta
Un po' di traffico sulla Normale del Primo Salto
Alla fine un po' di riposo...per i piedi!
Danno che si appresta a lanciare le corde
...finalmente si scende!!

domenica 13 maggio 2007

Festa delle Associazioni

Come ogni anno (da un paio di anni a questa parte), a Trezzano si svolge la "Festa delle Associazioni". Un momento dove tutte le Associazioni presenti nel territorio, si fanno vedere in piazza con stand vari. Anche la Verde in questa giornata si mette in bella mostra e non perde occasione per organizzare qualche dimostrazione per riuscire ad attirare quanti più potenziali volontari possibili.
Come l'anno scorso, mi presto per fare la dimostrazione di Protezione Civile che segue quella di Primo Soccorso e che consiste ne calarsi dal grattacielo della piazza (11 piani+negozi, una 40ina di metri ca.) in corda doppia. Un momento a dir poco spettacolare soprattutto per chi è a digiuno di "roba" da montagna. Io invece mi diverto...
Quest'anno ad accompagnarmi c'è Barbara alla sua prima discesa in una doppia del genere. Lei è da poco che viene in montagna ad arrampicare e calate da una certa altezza ancora non ne ha fatte. Tutto quello che sa a livello teorico gliel'ho insegnato io, facendole un corso accelerato di manovre e soste durante le nottate passate in Verde. Capirete quindi la mia apprensione nel vederla andare giù dal terrazzo del grattacielo!
L'idea era di scendere insieme, calando due doppie parallele, ma c'era il problema di recuperare la quarta corda in quanto io ne ho solamente 3! Ma di amici che arrampicano per fortuna ne ho e con un giro di telefonate riesco a recuperare quello che mi serve. Peccato che il giorno prima la dimentico in macchina di un amico che sta a Milano e che non riesce a portarmela in tempo...Pazienza mi dico, vorrà dire che faccio calare Barbara sulle due mezze e io mi calo in corda singola sulla intera. So che si può fare, che la corda tiene, ma io non l'ho mai fatto e quando mi trovo sul cornicione e mi appresto a scendere, mi viene un groppo in gola che mi impedisce di saltare giù. Decido all'ultimo di scendere anche io sulle due mezze e quindi faccio calare Barbara. intanto sotto l'intrattenitore dell'evento insieme al nostro Presidente, non sanno più cosa inventarsi per colmare i buchi vuoti...
Dicevo, scende Barbara e subito le si blocca il discensore sullo spigolo del cornicione che ha uno sbalzo di più di un metro. Mi affaccio (ovviamente assicurato) e le tiro giù a forza il discensore oltre lo spigolo. Ora può calarsi tranquillamente, è nel vuoto e le corde sono a piombo con il terreno. Perde solo un po' di tempo a sbrogliare un grosso nodo verso il terzo piano, ma è bravissima.
Ora viene il mio turno, tutti aspettano il mio salto dal cornicione, ed è a questo punto che mi viene in mente che Barbara è rimasta impigliata e mi dico: e se succede anche a me? Chi mi tira giù il discensore oltre lo spigolo? Porca vacca vuoi vedere che adesso rimango appeso come un salame e mi devono venire a recuperare i Pompieri? Che figuraccia che farei....ed è con tutti questi dubbi in testa che continuo a sporgermi dal cornicione e controllare che il mio discensore sia abbastanza corto da non rimanere sopra lo spigolo. E allora faccio una serie di fuori-dentro per controllare che tutto vada bene, mentre di sotto non sanno più che cavolo dire per intrattenere la gente. Alla fine mi deciso e salto giù. Per fortuna avevo calcolato giusto e il discensore si trova esattamente dove volevo che fosse...la calata risulta bella, la gente è contenta e applaude quando faccio pendolo per stringere la mano al signore del primo piano. Applaude anche quando tocco terra e a questo punto capisco che tutto è andato a meraviglia. Qualcuno commenta dicendo che ho il gene della pazzia nel DNA. Sarà anche vero, ma a me piace fare queste cose e non vedo l'ora che venga l'anno prossimo per rifarlo. Chissà chi avrò la prossima volta come compagno...

lancio le corde...
Barbara che scende (guardate che stile!!)...
Io controllo che tutto vada bane

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