mercoledì 1 marzo 2006

Vetan 2006

Me l’avevano spacciata come una gita con le ciaspole…

Mi chiama Foppa (il vecchio) e mi dice: io vado su a fare il Vetan, con degli amici del forum. Dai, vieni anche tu che ci divertiamo…Mai fidarsi degli amici!

In quest’occasione ho avuto modo di conoscere gran parte degli storditi che popolano il forum di Arrampicando e che (ovviamente) mi hanno convinto a farne parte. Già in macchina verso la VdA, decidono di fare uno scherzo a Shotty (che ha il terrore dei traversi) facendogli credere che il percorso prevede un traverso espostissimo ma attrezzato con corde fisse. Inutile dire che a questa farsa parteciperanno tutti e che il povero Shotty salirà tutta la prima parte del monte con il terrore del traverso (bastardi veri!!).

Per il sabato è prevista una ricognizione del percorso dove gli organizzatori ne approfitteranno per piazzare le bandierine lungo il tracciato. Si parte al mattino, si sale un primo tratto accompagnati dai gatti delle nevi e, successivamente, zaino e tavola in spalla si segue un percorso che ci porterà prima ad un anticima (che io speravo tanto fosse la cima) e poi, attraverso una spalletta, alla cima vera e propria (questa la riconosco perché hanno visto bene di metterci una croce!). Foto di rito, pisciatina, si beve e mangia qualcosa. Poi un cambio più o meno veloce ciaspole-snow e………giù!!! PORCAVACCA….non avevo ancora provato a surfare in così tanta neve fresca, praticamente perfetta. La tavola galleggia bene, e condurla in quel mare di neve è una vera goduria. Raggiungo gli altri, mi fermo e sono raggiante. Ora capisco perché si fanno tanti sforzi per raggiungere una cima e fare una sola discesa al giorno: direi che le sensazioni che si provano sono tali che ti fanno dimenticare la fatica appena fatta. Si continua la discesa, fermandosi ogni tanto per ricompattare il gruppo. C’è qualcuno che è alla sua prima esperienza con la tavola e che al nostro motto “moriremo tutti”, si spaventa un pochino, ma poi finisce per riderci sopra e assecondarci. In questo stato di allegria-euforia-amicizia, si continua a scendere, passando per canali e pendii più o meno ripidi, fino ad arrivare alla stradina che porta al rifugio-base. Non ci posso credere, la discesa è già finita… ci troviamo nel salone dove mangiamo come dei lupi affamati, dopodiché, tutti al piano di sotto dove i tizi della ORTOVOX fanno una lezione sull’utilizzo dell’ARVA. Vi dico solo che dopo 10 minuti metà delle persone dormivano e l’altra metà sveglia (io compreso) non riusciva più a stare dietro al discorso: è difficile per chi come me è a digiuno di queste cose, riuscire a capire tutto quello che viene spiegato. Il pomeriggio passa e la sera decidiamo di non andare alla festa e di andare a dormire presto, visto che l’indomani mattina c’è in programma la gara vera e propria.

Ci svegliamo la domenica mattina di buon ora e andiamo subito a fare colazione. Poi ci dirigiamo verso il punto d’incontro dove ci sarà la partenza. Qua si presentano dei soggetti in tuta aderente che mi fa pensare subito al peggio… Quattro battute con gli altri e poi pronti per la partenza. Accendo il mio i-Pod e via! Alzo gli occhi e vedo i tizi in calzamaglia schizzare di corsa e sparire. Alla prima pendenza, vado già in affanno e vedo che piano piano il gruppo mi sfila davanti. Già a 1/3 sono con il gruppo di coda e al primo controllo (dove il giorno prima il gatto ci aveva scaricato) sono solo. Vedo il penultimo che mi precede di 10/15 minuti e mi faccio forza per andare avanti e seguire quella sagoma. Il giorno prima su quella salita mi ero stancato parecchio, mentre oggi l’affronto che sono già stanco morto…piano piano (ma mooolto piano) continuo a salire, e arrivati sull’anticima c’è il fotografo che mi sprona ad andare avanti (mentalmente lo mando a cagare!!). Intanto dietro di me gli organizzatori iniziano a togliere le bandierine. Sono solo sulla cima e quasi mi spingono giù perché “loro” sono stanchi di aspettare. Scendo velocissimo senza neanche curvare, tanto le gambe non rispondono più e a ogni gobba, perdo il controllo della tavola e cado. Passo il primo tratto facile, poi il canalone dove cado almeno due volte e quindi una serie di gobbette che mi spezzano definitivamente le gambe e il morale. Sono davanti all’ultimo muro, dopo una stradina in leggera pendenza mi porterà all’arrivo, quando vedo quello davanti a me che, caduto, ha la tavola in mano e cerca di uscire dal pianoro con la neve alle ginocchia. Scendo con cautela, cercando di non fare la sua stessa fine e quando gli sfilo davanti mi accorgo che è Shottolo!! AHAHAHAH…quante prese per il culo!! L’ho passato a 200mt dall’arrivo…arriva bestemmiando e sbraitando.

La festa finisce con le premiazione dei primi (che sono arrivati con un’ora prima rispetto a noi) e con…………..la premiazione dell’ultimo. Anche nella sfiga riceve un premio e dire che poteva essere mio!

È stata un’esperienza bellissima e ne parlerò bene con tutti i miei amici…non vedo l’ora di rifarla!

Ci si prepara per la ricognizione...
si inizia a salire...
i "Tre dell'Avemaria" Shotty-Giamo-MiDanno
io e Giamo sull'anticima...
la cresta che porta alla cima...
UFF!! Sempre a salire...
Finalmente si scende...
eccoci alla base...
la combricola alla partenza...
panorama

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