domenica 14 agosto 2005

Massiccio del Bianco

Vi ho mai parlato di quando sono stato sul Bianco? No, direi di no…
È stato nell’estate del 2005, io e Valentina, non sapevamo bene dove andare, finché a lei non è venuto in mente di provare a fare qualcosa sul Bianco (a dire la verità l’idea è venuta a un suo amico, ma lei l’ha sposata subito). Deciso dove saremmo andati, dovevamo decidere cosa fare, e qua la cosa si faceva più ardua in quanto io non facevo alpinismo dai tempi del corso (2003) e lei praticamente non l’aveva mai fatto…Decidemmo di affidarci alle Guide di Courmayeur e al loro programma estivo che prevedeva un po’ di giri nelle creste e cime intorno al Bianco (tra le quali era previsto anche l’ascesa del Dente del Gigante).
Caricata la macchina, ci dirigiamo in un campeggio della val Ferret dove ci attendono amici di Genova che erano li solo per qualche giorno. Decidiamo che il giorno successivo saremmo andati ad arrampicare in una splendida falesia a fondo valle. La roccia è fantastica, e si sale che è un piacere. Io faccio una cordata a tre (io-Valentina-Sonia) mentre Paolo e Carlo fanno cordata a se su una via più difficile. Tutto procede bene fino a quando, a due tiri dalla fine, non si mette a piovere e allora giù di corsa a fare doppie in mezzo all’acqua con le corde bagnate e rigide e le mani ghiacciate!! Il giorno dopo, uscendo dalla tenda con temperature più invernali che estive, ci accorgiamo che dove il giorno prima arrampicavamo, c’era la neve (era ferragosto!!)…
Il we passa e i nostri amici ritornano a Genova, quindi noi ci spostiamo in uno splendido chalet chiamato appunto “Chalet Val Ferret”. A gestirlo c’è un simpatico signore dalla barba bianca che ricorda in tutto il “Nonno di Heidi”. Vi dico solo che li i cellulari non prendevano e neanche la televisione funzionava. In compenso ai tavoli serviva una ragazza mulatta che era uno spettacolo!!
In quei giorni prendiamo contatto con la Società delle Guide di Courmayeur dove ci assegnano una guida (Alex) che si rivelerà una grande guida.

…finalmente arriva il primo giorno d’uscita, in programma c’è la traversata dell’Aiguille d’Entreves una bella cresta non banale vista che l’affrontiamo in misto sempre con ramponi hai piedi. Alex ci guida sicuro tra le pieghe della cresta, mostrando una padronanza nelle manovre mai vista prima. Affronta un paio di passaggi aerei dove io non avrei mai osato a quella quota e con quelle protezioni. Finché poco prima della vetta, ci fa passare in una cresta affilatissima, dove bisogna tenersi con le mani sul bordo e, puntando i ramponi sulla parete, fare un lungo traverso reso “sicuro” da un paio di cordini messi a 5mt l’uno dall’altro…dopodiché è vetta! Scendiamo rapidi dal versante opposto, facendoci calare dalla nostra Guida che fa il mezzo-barcaiolo mentre ci cala! Non vi dico Valentina appena se n’è accorta (eheheheh!!). Il ritorno a Punta Helbronner risulterà molto faticoso, in quanto la vallée Blanche si presenterà in salita al ritorno. Inutili le nostre lamentele (in realtà mi lamentavo solo io), e famosa è rimasta la risposta di Alex quando gli ho chiesto se potevamo fermarci un attimo: si, ma non qua…la sopra!
Al rientro grande soddisfazione per la magnifica giornata passata e molto stancamente ritorniamo al nostro giaciglio…
Seguono un paio giorni con brutto tempo, dove siamo costretti a rinunciare a salire, allora Alex ci propone, in vista della salita al Dente, di andare ad arrampicare ad Arnad. Faremo “Buccia d’Arancia” una via di max 5+ che lui sale con solo 5 rinvii, mettendone uno ogni tanto. Noi, per non sfigurare, cerchiamo di arrampicare il più velocemente possibile, aggrappandoci ovunque…

Tempo bello e decidiamo di fare un’altra traversata: Tour Ronde. Alex è molto preoccupato in quanto vede troppa gente in giro per il ghiacciaio e teme incidenti. Ci fa letteralmente correre sulla Vellé Blanche, superando intere cordate. All’attacco della Tour Rond, non ci lascia il tempo neanche di rifiatare che è subito in parete a spicozzare. Anche qua un passaggio molto aereo da fare a cavalcioni e poi in piedi su una strettissima crestina larga un piede…mamma mia che panico per me che soffro il vuoto, ma guai a discutere con la tua Guida!! Procediamo velocemente sulla cresta della Tour Rond tanto che arriviamo in cima completamente esausti, ma per primi. Finalmente si può mangiare qualcosa, riposarsi e scattare qualche foto. All’arrivo delle prime cordate, filiamo giù per la stessa strada di salita. Anche la discesa sembra fatta di corsa tanto che nella parte finale (una parete di ghiaccio), ci fa sicura mentre, io prima e Valentina per seconda, scendiamo spicozzando e pestando il ghiaccio con i ramponi. Arrivato alla fine della parete, scalcio e con i ramponi sfondo lo strato di ghiaccio che collega la parete con la base. Sono subito a penzoloni nel vuoto, alzo gli occhi e vedo Valentina volare e fermarsi a un metro da terra. Io con un movimento di cui ancora adesso non mi capacito, afferro al volo la sua picozza…Finale, Alex ci adagia al suolo e ci raggiunge come se niente fosse.
In fine di corsa verso le funivie, con Valentina che, in discesa, scivolava, ma non faceva neanche in tempo a toccare il culo per terra che già Alex la rimetteva in piedi strattonando la corda. Quando arriviamo in paese, ci domandiamo perplessi se questa gita, ce la siamo davvero goduta oppure no, visto la corsa che ci ha fatto fare. Sentendo i nostri discorsi, un collega di Alex ci dice che ha fatto bene a farci correre in quanto il rischio di incidenti in una giornata così affollata, è molto alto. Il giorno successivo apprendiamo la notizia che un ragazzo e una Guida sono morti (in due incidenti diversi) e il cliente è in fin di vita: forse aveva ragione lui!

Purtroppo i rimanenti giorni sono pessimi, in quota continua a nevicare e in valle piove. Con molto rammarico annulliamo le altre uscite compresa quella al Dente e decidiamo di partire per andare a riposarci al mare. Ma questa è un’altra storia…

L’appuntamento con il Dente del Gigante e, in generale, con il Bianco è solo rimandato…
Il Bianco visto dal campeggio...
le belle placche di fondo vale...
lo Chalet Val Ferret...
l'interminabile Vallé Blanche...
l'agognato Dente del Gigante...
un crepo con il suo "sicurissimo" ponte
la valle con Courmayeur vista dalla base della Aiguille d'Entreves...
sulla cresta dell'Aiguille con gente sulla vetta...
il Dente visto dalla terrazza del Rifugio Helbronner...
in cima alla Tour Rond con la Madonnina che ci fa sicura...
sul passaggio aereo della Tour Ronde...
in discesa da "Buccia d'Arancia"

AIGUILLE D'ENTREVES mt.3604
Località di partenza: Punta Helbronner m. 3.462
Dislivello m.: 134 m
Difficoltà: AD corda, piccozza, ramponi, casco, fettucce, alcuni friend.
Ore: 3h
Periodo: da aprile a settembre

TOUR RONDE mt.3798
Località di partenza: Punta Helbronner m. 3.462
Dislivello m.: 336
Difficoltà: AD corda, picozza, ramponi, casco, fettucce, cordini
Ore: 4 ore
Periodo: maggio-settembre

BUCCIA D'ARANCIA 5c
Località di partenza: Corna di Machaby - Arnad (AO)
Dislivello m.: 50 Mt. circa per l'attacco +245 Mt. la via (280 lo sviluppo)
Difficoltà: 5c max
Ore di salita: 15' per l'attacco - 3 h. 30' la via
Ore di discesa: 45'
Periodo: maggio-settembre

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