da ragazzino mi guardavo tutti i film di Bruce Lee e subito dopo si usciva di casa a spegnere i lampioni a calci...
Chi l'avrebbe mai detto che da li a 10 anni, sarei entrato in una palestra e ci sarei rimasto (spero) per tutta una vita.
Perché tra tante Arti Marziali in voga adesso, ho scelto proprio il TKD? Non c'è una risposta unica. A dire la verità, quando cercavo, non sapevo neanche dell'esistenza del TKD. Stavo frequentando un Dojo di kung-fu nella cinatown di Milano (sempre meglio andare alla fonte...), e volevo trovare qualcosa che fosse più vicino a casa e quindi più facile da seguire. Quando sono entrato la prima volta, si fece avanti un ragazzo dai capelli lunghi e pizzetto che diceva di essere il Maestro di quella palestra: che strano, all'epoca anche io portavo i capelli lunghi e il pizzetto...sarà una coincidenza? Fatto sta che mi è sembrato simpatico e con il suo accento latino (è Argentino) non ha fatto fatica a conquistare la mia fiducia.
Decido di iniziare a prendere lezioni da lui e alla prima di queste, gli allievi mi guardano un po' male in quanto io indossavo il Kimono nero del kung-fu, mentre loro ne indossavano uno bianco tipico della Corea. Eravamo proprio agli opposti.
Da quella prima lezione ne sono passati di giorni e botte prese e a volte date, ho cercato di partecipare a tutti gli eventi in giro per l'Italia, colmando subito le lacune che avevo. Lo stesso anno ho partecipato al mio primo Campionato Italiano a Napoli (dove venni sbattuto fuori al primo incontro) e di seguito ho frequentato tutti gli stage dei Maestri che man mano arrivavano in zona. Insomma, questa Arte Marziale, mi conquistò immediatamente e oggi mi sento di affermare, senza paura di essere smentito, che gran parte del merito fu proprio di quel Maestro capellone.
Si...penso proprio che non sia tanto la disciplina che si sceglie (anche se le differenze sono enormi), ma piuttosto la fortuna di incontrare una persona che non solo è il tuo Maestro in palestra, ma anche un amico fuori a farti nascere la passione dentro di te e a superare tutte le difficoltà per continuare ad andare avanti.
Ormai sono passati più di 10 anni (14 se non ricordo male) e adesso sono l'allievo più anziano (come anni di palestra!!). Dei compagni che una volta mi guardavano storto perché vestivo diverso, non è rimasto più nessuno. Adesso ci sono un sacco di giovani 20enni che faccio sempre più fatica a tenere a bada nei combattimenti. Continuo a fare agonismo e questo mi permette di tenermi in forma (anche se sono salito di categoria) tanto che quando faccio riscaldamento (ormai sempre più spesso), i ragazzi si lamentano perché li faccio lavorare troppo. E finché mi "temono", li riesco a tenere sotto controllo...una piccola rivincita sulle nuove generazioni. Mai sottovalutare i "vecchietti" che hanno esperienza, e poi a me piace il contatto fisico e quando c'è da "menare le mani" non mi tiro mai indietro. I ragazzi che aspirano alla nazionale, mi prendono come sparring-partner perché sanno che con me si può andare un po' più pesante e a me piace pensare di essergli utile per farli crescere.
Qualcuno continua a temermi (i più giovani e inesperti) e io a volte ci marcio sopra, ma alla fine, quando si trovano a incrociare i guantoni con me, cerco sempre di fargli tirare fuori il meglio e di farli combattere con la testa.
Di recente una ragazza di soli 15 anni si è presentata alle selezioni per entrare nella squadra nazionale. È stata presa e appena mi ha visto, mi ha abbracciato tutta contenta, dicendomi che in fondo è stato anche merito mio che l'ho spronata a provarci. È una bella soddisfazione! Per il momento mi accontento di questi episodi che fanno bene al cuore, magari un giorno aprirò una palestra tutta mia, dove poter mettere a disposizione tutto quello che ho imparato. chissà...
riscaldamento e ricerca della concentrazione prima dell'incontro...
si discute con il Maestro sulla strategia...
nei primi secondi si studia l'avversario...
e subito dopo lo si affronta...
il podio! anche se sono "solo" terzo. Campionato Italiano 2005 e 2006